E adesso? Il dibattito si concentra su cosa succederà del PD? Di quello mi interessa fino ad un certo punto, sono sinceramente molto più interessato a cosa succederà di noi, di tutte quelle persone che da sempre portano avanti le loro esistenze lontano dalle lobby, lontano dal potere e che con onestà e sacrificio lavorano, portano avanti "la carretta", subendo angherie e vessazioni di ogni tipo.
Eppure siamo noi che manteniamo in piedi la "baracca" e veniamo trattati da baraccati.
Monti ieri sera ha manifestato il dispiacere per la rottura con la Cgil, ma aggiunge che il "potere di veto" non è più consentito a nessuno. Strano no? Ma se solo pochi giorni fa a fatto marcia indietro sulle liberalizzazioni (vedi le lobby degli avvocati, dei farmacisti, dei notai, ecc. ecc.). Ma se solo pochi giorni fa a fatto marcia indietro su RAI e giustizia. Dov'è l'uomo integerrimo che non fa marcia indietro? E' facile colpire i deboli, è facile tagliare i servizi ai deboli, è facile umiliare sempre i deboli. E' difficile colpire un collega professore che fa anche l'avvocato, magari siede in qualche consiglio di amministrazione e fa parte di qualche club esclusivo internazionale.
Mi manca un partito che si batta per i deboli, per aiutare coloro che mancando di amicizie con un potente non possono chiedere niente e non ricevono niente.
Ma lo vorrei capace di elaborare progetti ambiziosi, di elaborare progetti etici di governo e capaci di parlare con termini comprensibili, abbandonando i giri di parole inconcludenti, evanescenti.
Non sopporto il parlare forbito di Vendola da accademico della crusca, non mi piace neppure gli eccessi popolani di Di Pietro (non me ne voglia), vorrei qualcuno capace di costruire un progetto di governo che finalmente si aprisse ad una vera visione etica di governo che creasse quel connubio di liberismo, riformismo e solidarietà tale da permettere la piena espressione delle capacità e delle libertà dell'uomo.
Chiedo tanto vero? Questo è un pensiero personale ma scritto con l'amaro in bocca e la delusione nell'animo.
mercoledì 21 marzo 2012
domenica 11 marzo 2012
Attenti al sindacalismo di destra di Bonanni
Qual'è l'interesse di Bonanni ad isolare la Cgil. Riuscire in questa manovra è realmente il vantaggio dei lavoratori o solamente un vantaggio suo personale (non della Cisl). E' vero che spesso i sindacalisti Cgil si atteggiano a primedonne a depositari dell'unica verità sindacale ma è indubbio che hanno rappresentato e rappresentano milioni di lavoratori e che un default della Cgil non avvantaggia gli altri sindacati ma ne indeboliscono la capacità di rappresentanza. Lo sò che riprendere temi un po' datati non fa bene però in Bonanni ritrovo quella accondiscendenza al potere tipica del sindacalismo di destra, cioè pur di prevalere su tutti gli altri si alleano con la parte padronale o di potere anziche promuovere il confronto sulle idee, sui diritti, sui benefici per i lavoratori che rappresentano. Colgo nella politica sindacale di Bonanni elementi molto negativi e preoccupanti per la tutela dei diritti di chi lavora. Certamente Bonanni ha trovato sponda anche nella difficoltà che il PD ha nel trovare un suo concreto equilibrio nella politica del lavoro e dei diritti. E' proprio il tramonto dei grandi partiti della sinistra (che nel corso degli anni non hanno mai avuto difficoltà a battere i pugni sul tavolo in difesa della democrazia e dei diritti) che ha creato questo spazio di per il sindacalismo di "destra" a scapito della Cgil. La Cgil deve fare uno sforzo di rinnovamento della propria visione della propria idea di sindacalismo, oltre 40 anni di statuto dei lavoratori comportano una certa dose di obsolescenza di alcune tutele rispetto ad altre, e lo deve fare subito proprio per riprendere la scena sindacale e soprattutto bloccare quel sindacalismo strisciante di destra che con l'accettazione della contrattazione caso per caso, azienda per azienda, sa atroppo di corporativismo di dolorosa memoria.
Forza Camusso, batti i pugni sul tavolo, ma non del governo, su quello della politica. Bussa forte alla porta del PD per vedere se qualche vecchia cariatide muore d'infarto e lascia il posto a chi ha a cuore la difesa dei diritti e dei doveri (si doveri !!!) dei lavoratori e dei cittadini.
Forza Camusso, batti i pugni sul tavolo, ma non del governo, su quello della politica. Bussa forte alla porta del PD per vedere se qualche vecchia cariatide muore d'infarto e lascia il posto a chi ha a cuore la difesa dei diritti e dei doveri (si doveri !!!) dei lavoratori e dei cittadini.
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